Federico Grigolon e Graziella Testa
Federico Grigolon nasce il 17 settembre 1942 a Cuneo. I suoi inizi professionali nel campo della pasticceria risalgono all’età di 13 anni presso Fagiolo (ora Bonfante) per poi diventare, dopo una lunga gavetta (dal 1961 al 1973), Maestro Pasticcere da Arione a Cuneo. Uomo di passione e di costanza infinita ha saputo trasportare le sue ricette, sino ad oggi, racchiudendole in un prezioso quaderno. Insieme a sua moglie Graziella Testa, donna che ha saputo trovare il coraggio di trasformare la sua vita imparando un nuovo mestiere, rileva nel 1973 il bar pasticceria a Mondovì.
Non fu una decisione facile, con la signora Graziella “neofita nel settore della caffetteria” e due bambine di cinque e tre anni, Barbara e Monica. Gli inizi, in effetti, furono difficoltosi. Ma intanto le figlie, cresciute respirando l’atmosfera del bar, studiano all’Alberghiero di Mondovì e una volta diplomate entrano nell’azienda di famiglia: Barbara esperta in sala e Monica cuoca sopraffina.
Nel 1986 i Grigolon decidono alcuni lavori importanti: l’apertura di una nuova saletta, il rifacimento della pavimentazione e l’aggiunta di nuovi scaffali, senza scalfire, comunque, l’atmosfera liberty del locale, che era ormai diventato un importante punto di riferimento per la città.
La morte improvvisa di Monica, nel gennaio del 2007, getta nel dolore più profondo e nel panico i suoi familiari. Mamma e papà Grigolon, accasciati e stanchi, non se la sentono di andare avanti senza il fondamentale sostegno di Monica ed è Barbara a prendere in mano la situazione; coraggiosa titolare unica dal 2008, ha saputo costruirsi uno staff d’eccellenza dando inoltre spazio alle sue grandi passioni: il the e il vino.
Intorno agli anni 2000, grazie all’impegno di tutta la famiglia, il Bar Pasticceria Grigolon entra a far parte dei Locali Storici Piemontesi e l’11 novembre del 2011 viene ammesso nell’Associazione Locali Storici d’Italia.
Ancora oggi è possibile incontrare nel locale, di tanto in tanto, Federico e Graziella che non lesinano mai un saluto o un sorriso.
Barbara Grigolon
È una donna di temperamento, Barbara. Intelligente, forte, creativa, nei momenti di punta è capace di lavorare venti ore su ventiquattro. Grande frequentatrice di corsi di ogni genere, continua a leggere e a studiare tutto ciò che riguarda il the e il vino.
Come mai queste scelte, Barbara?
“Nascono da una curiosità grande, da un interesse forte per un altro mondo, un’altra storia. Il the comporta riti diversi, tempistiche diverse rispetto al caffè.
Mi sono tuffata in questo mondo dalla prima “arbarella” di the sfuso che avevo esposto in negozio e sono arrivata ad avere quaranta tipologie di the: the verdi, the neri, the
semi-fermentati…
E continuo a studiare, perché il cliente si mette nelle mie mani e io devo essere in grado di corrispondere alla sua fiducia, di guidarlo in questo mondo così affascinante e poco conosciuto.
La passione per il vino la coltivo invece dai tempi della scuola, tanto che un anno ricevetti in premio un taste-vin, la piccola tazza d’argento che i sommelier usano per assaggiare il vino.
E anche qui mi piace studiare, ricercare, andare alla scoperta di vini che non portano nomi famosi, ma che si rivelano ottimi, a volte splendidi.”
È incredibile l’amore con cui Barbara parla del suo lavoro. E il rispetto che nutre per i clienti.
“Nella mia attività sono importantissime le relazioni. Amo spostarmi al di qua del bancone, per essere più vicina al cliente, per fargli percepire la mia attenzione nei suoi confronti. E sono molto autocritica: mentre lavoro mi visualizzo spesso nei panni del cliente e mi osservo, mi valuto attraverso i suoi occhi.”
Perfezionista anche dal punto di vista estetico, Barbara è diventata famosa per i suoi allestimenti scenografici e per le sue confezioni regalo, così tipiche che si riconoscono a prima vista.
Dove vuoi arrivare Barbara?“Io vedo la mia vita come una scala inframmezzata da tanti pianerottoli. Gradino dopo gradino, ogni conquista è un incitamento a continuare. Devo però andarci cauta, perché scivolare all’indietro è facile, ma poi è difficile riconquistare le posizioni perdute…”
E qual è il tuo prossimo pianerottolo? “Dare a tutti quelli che entrano nel mio locale la sensazione di essere a casa loro. Una sensazione ormai diffusa, fra quanti frequentano questo scrigno liberty carico di storia e caldo d’accoglienza.”

